“Il lavoro nobilita l’uomo”
Charles Darwin (si presume)
Il lavoro è una cosa fondamentale nella vita di una persona. Quando una persona non lavora, non ha uno scopo, non ha una vita lineare, non ha una direzione. Senza lavorare non si cresce, si rimane immaturi e quasi sicuramente si va a finire male.
Questo vale anche per chi magari è ricco di famiglia e non ha bisogno di mantenersi. Non è solo una questione di guadagno, è una questione di spirito. Un uomo che non lavora non forgerà mai il suo carattere.
Fino ad ora ho scritto delle ovvietà. Tutto (o quasi) ci sbattiamo per mettere su la pentola.
L’aspetto che vorrei sottolineare in questo articolo è un po più sottile.
Ho cambiato parecchi lavori in vita mia, non sono uno di quelli che fa la stessa cosa da decenni, e non ho raggiunto chissà quali vette. Cambiando spesso impiego mi sono reso conto di una cosa: il lavoro che facciamo influisce pesantemente su tutti gli aspetti della nostra vita.
Salute fisica, salute psichica, spiritualità, carattere e modo di fare di ognuno di noi vengono pesantemente influenzati da ciò che facciamo per vivere
Ops! La serata delle ovvietà!
Bravo! Hai scoperto l’acqua calda!
Allora scendiamo un attimo più giù e portiamoci una candela, una torcia per fare un po di luce in questa esistenza che a volte si fa ombrosa.
Lavoro manuale, molti lo disprezzano, alcuni arricciano il naso, ma visto che è la serata delle cose ovvie, diciamolo: la maggior parte delle persone evita il lavoro di fatica come la peste.
Sudare e sporcarsi lavorando è visto dai più come una cosa da far fare sempre a qualcun altro, e oimè, spesso l’uomo di fatica è visto come un povero sfigato che non è stato abbastanza abile da trovare di meglio.
Certo, sono punti di vista.
Dall’altra parte della barricata ci sta invece chi fa un lavoro non fisico, magari in ufficio, con riscaldamento o aria condizionata. Dalle 9 alle 5 e poi a fare aperitivo.
Avendo fatto un po di tutto, sono arrivato ad una conclusione: sia il lavoro fisico che quello non fisico (non uso la parola “mentale” di proposito) fanno schifo allo stesso modo se poi non ti pagano.
Sono fantastici allo stesso modo se si riesce a trovare un equilibrio che impedisca agli aspetti negativi del nostro lavoro di farci stare male.
Quali sono questi aspetti negativi?
Se ti ammazzi di fatica…. be’, questo è un aspetto negativo, la fatica, ma devi impiegare pochi neuroni per eseguire il lavoro. Qualche neurone per alzarti la mattina, qualche altro per organizzare le attività da eseguire, uno o due per stare attenti a non fare danni o farsi male e poi, si avvia la macchina uomo, si smette di pensare al mondo, alle persone, alle questioni personali e in men che non si dica la giornata è finita.
Aspetti positivi?
Tantissimi:
- Si apprezzano tante cose semplici che diamo per scontate, come una birra o la cena.
- Alla sera si entra in uno stato di pace, la stanchezza quasi diventa una ottima compagna
- Ma la cosa più positiva è l’ansia! Sparisce come nebbia al sole, tanti problemi o questioni perdono di significato, la mente è più setena e libera
- Si acquista resistenza alle malattie. Chi lavora di fatica, specialmente all’aria aperta si ammala di rado.
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